Come trasformare una giornata No in una giornata Sì

Quelle domeniche mattina in cui torrenti di pioggia gelida si abbattono sui tuoi progetti di fuga dalla realtà così accuratamente pianificati.
Quelle mattine in cui scendi dal letto col piede sbagliato e poi ci risali con lo stesso.
Quelle giornate in cui proprio non ne azzecchi una e il mondo non ne azzecca una con te.
Quei giorni perduti a rincorrere il vento (cit.) fino a scoprire che… magari fosse vento: questo è un uragano!
Insomma, quelle giornate che comunque le giri mostrano sempre la stessa faccia con la stessa scritta scolpita sopra a caratteri cubitali: NO.
Collezionare giornate No è uno degli sport preferiti dell’essere umano, uno sport che travalica sesso, età, lingua e Paese.
C’è una cosa, però, che tendiamo a scordare troppo spesso: le giornate No non solo sono normali, ma sono anche utili. Le giornate No fanno risaltare per contrasto le giornate Sì, sono lo yin senza il quale lo yang languirebbe, sono una delle due metà dell’umana esistenza. Che vogliamo fare, dimezzare la realtà?
Ma se è importante accettarle, è altrettanto importante non farsi travolgere, perché le giornate No hanno la curiosa caratteristica di espandersi come un blob tingendo di grigio tutto ciò che le circonda.
Ecco allora che qualche piccolo stratagemma può essere utile per ricordarsi nei momenti cupi che il nostro potere su ciò che siamo, creiamo e attiriamo nella nostra vita è molto più ampio di quello che siamo soliti pensare.
Possiamo cambiare il nostro modo di interpretare la vita.
E a quel punto trasformare una estenuante, deprimente e scoraggiante giornata No in una leggera, colorata e spumeggiante giornata Sì sarà un gioco da ragazzi.
 
Una premessa…
Ogni negatività è causata da un accumulo di tempo psicologico e dalla negazione del presente.
Disagio, ansia, tensione, stress, preoccupazione (tutte forme di paura) sono causati da un eccesso di futuro e da un’insufficienza di presente.
Senso di colpa, rimorso, risentimento, rancore, tristezza, amarezza e ogni forma di mancato perdono sono causati da un eccesso di passato e da una insufficienza di presente. In definitiva vi è un solo problema: la mente legata al tempo.
(Eckhart Tolle).
eckhart tolle
Se ci rifletti, gran parte di quello che rende una giornata negativa non fa parte del presente. Ha a che fare con i ricordi, e quindi con il passato, o con le aspettative, e quindi con il futuro.
In quel libro incredibile che è Il potere di adesso, Eckhart Tolle dice che nel presente non c’è sofferenza, non c’è bello e brutto, positivo e negativo. C’è solo ciò che c’è.
Calarsi nel presente significa perciòprendere distanza dall’oggetto del nostro malessere.
Se ti sembra facile, detta così, è perché in effetti lo è. Tornare al presente è facilissimo, quello che è difficile è restarci a lungo, ma questo è il passo successivo.
Il primo passo è rendersi conto che:

1. Il nostro cervello è plasmabile come il pongo 

Significa che possiamo “allenarlo”, cambiare le nostre abitudini. Se la sofferenza fa parte dell’essere umano, questo vale naturalmente anche per la felicità. Tutto quello che dobbiamo fare è allenarla a perdere timidezza e mostrarsi più spesso.

2. I modi per abbassare i livelli della sofferenza e aumentare quelli della felicità sono tanti

Ognuno ha la sua tecnica preferita, che muta in base all’indole della persona e della situazione. Personalmente trovo molto efficace il respiro. Respirare profondamente di pancia, espirando a bocca aperta per buttare fuori tutto ciò che succhia energia mi ha salvato la vita più volte. Anche il silenzio fa miracoli: immergersi in un ambiente silenzioso aiuta a fare silenzio dentro di sé, quindi a tornare presenti. E poi, naturalmente, i due strumenti più potenti per ripulirsi da tutto ciò che offusca la mente e distrae dal presente: lo yoga e la meditazione.

 

Sì, va bene, dirà qualcuno, ma chi ha tempo per stare a contorcersi sul pavimento in posizioni strane o incrociare le gambe per meditare?
In realtà tutti. Il tempo si trova sempre se si vuole, sforbiciando 5 minuti di qua e 5 minuti di là anche la persona più occupata può riuscire a ritagliarsi delle piccole pause da dedicare a se stessa.
Ma se proprio la pigrizia ti stringe alla gola e la forza di volontà è l’ultima delle tue virtù, non disperare, perché questo articolo l’ho scritto proprio per te.
Questi piccoli trucchi sono le mie armi segrete contro la tristezza. Tante volte mi hanno aiutato a dare un colpo di spugna a una grigia giornata No e a trasformarla in una colorata giornata Sì, una di quelle che ti fanno addormentare con il sorriso sulle labbra.
Spero che possano essere utili anche a te. Occupano il tempo di un caffè e sono facilissimi da applicare, perciò non hai scuse!
Eccoli.

þImpara a riconoscere il tuo progetto di vita

La vita non è un insieme di giornate accumulate a casaccio. C’è uno scopo in tutto quello che ci accade, tutto serve per insegnarci qualcosa e aiutare la nostra evoluzione. Anche le cose negative. Anzi, soprattutto quelle negative. Riuscire a cogliere questo filo conduttore non elimina la sofferenza, ma aiuta enormemente a ridimensionarla e accettarla, perché si comprende che non è un ostacolo messo a impiccio del nostro cammino ma un bastone per andare avanti scoprendosi migliori di ieri.

ho chi minh

þTrova il lato divertente

Il lato divertente c’è quasi sempre, anche negli eventi più tragici. Per qualcuno coglierlo è un talento naturale, per qualcun altro uno strumento da costruire con la pratica, ma tutti possono riuscirci. Non dico che sia facile, certe volte la vita ha un tale carico di sofferenza e inesplicabilità che scovarlo diventa impresa quanto mai ardua. Ma ancora una volta vale lo stesso principio: a forza di allenarla si affina la capacità di vedere il lato divertente in ogni situazione.
L’ultima volta che mi è capitato di sciogliermi in lacrime (lo faccio piuttosto spesso) a un certo punto mi sono alzata per andarmi a guardare allo specchio. Vedendo quel viso grondante di dolore, come se mi avessero staccato un polpaccio a morsi, sono improvvisamente scoppiata a ridere. E quanto sono stata meglio dopo!
Non sottovalutare il grande potere di guarigione che ha farsi una bella risata.
Sdrammatizzare è uno dei segreti più preziosi per costruirsi una vita felice e se dovessi consigliarti un solo punto di quelli presentati in questo post su cui investire tutte le tue energie, sarebbe proprio questo.
hoi an, vietnam

þVivi a fondo le tue emozioni

Sdrammatizzare non significa ridicolizzare un’emozione o non prenderla sul serio. Tutt’altro. Le emozioni sono il nostro legame con il mondo e con quel progetto di vita di cui parlavo prima. Non solo: l’unico modo per superarle è prenderle di petto, viverle al 100 per cento.

Non esistono emozioni stupide, ma solo emozioni che vanno vissute. Perciò rendi omaggio a ognuna di loro, perché sono tutte ausili preziosi per approfondire la conoscenza di te stesso. Immergiti nelle emozioni, diventa le tue emozioni. E poi lasciale andare.

 

þModifica la tua postura

C’è un profondo legame tra postura e stato d’animo. Se ci fai caso, quando sei triste tendi ad abbassare la testa, a curvare le spalle, ad afflosciarti sulla sedia come un palloncino. Ma se l’umore modifica la postura del corpo, la grande notizia è che è vero anche il contrario: lo stato d’animo può essere modificato adottando alcuni “aggiustamenti” del corpo.

La prossima volta che ti sentirai giù prova a raddrizzare la schiena e a ruotare le spalle all’indietro. Sei arrabbiato col mondo? Curva la bocca in un sorriso. Sperimenta tu stesso quanto il tuo corpo e la tua mente siano strettamente collegati.

þRisveglia il tuo lato bambino


Potremmo anche dire “Fai qualcosa di pazzo”. I bambini, come gli animali, non si perdono fra i ricordi del passato e le congetture del futuro. Vivono nel presente. Pensaci: quali sono i motori delle loro azioni? L’istinto e la curiosità. Riappropriarsi di questi due doni nelle giornate No pu
ò davvero avere effetti taumaturgici.
Qualche giorno fa camminavo sulla spiaggia di quella orrenda città vietnamita che è Nha Trang. Per quanto la città  mi riempiva di un’indicibile tristezza, per quanto quei chilometri di spiaggia infinita mi riconciliavano con la vita. L’oceano dopo una notte di tempesta è come un uomo dopo l’amore: più bello con quelle guance accese e i capelli scompigliati. E infatti eccolo lì, dopo l’acquazzone della notte precedente, in tutta la sua bellezza. Un mare arrabbiatissimo, di quell’arrabbiatura un po’ subdola che si mostra all’improvviso. L’acqua mi ha sempre messo fin da piccola una certa agitazione, ma il mare in burrasca, come tutte le espressioni potenti della natura, mi ha anche sempre attirato come una calamita.
Così continuavo a passeggiare con quel fragore assordante nelle orecchie senza riuscire a distogliere lo sguardo da quei pazzi che avevano il coraggio di fare il bagno. Non uno di loro riusciva a stare dritto per più di tre secondi in quell’inferno spumeggiante, ma che gli diceva la testa?? Ma assieme alla paura, dall’oceano continuava ad arrivare un richiamo che non dava adito a fraintendimenti e a un certo punto non ho più resistito: ho mollato gli occhiali da sole e il marsupio al sicuro su una sdraio e mi sono buttata in acqua. Che meraviglia! Ogni volta che venivo sommersa da un’onda e ributtata giù non solo non morivo affogata come credevo, ma ridevo come una pazza!
Quando sono tornata in albergo avevo il fiatone e la sabbia sparsa in ogni angolo più recondito del mio corpo. E un sorriso grande così.
nha trang, vietnam

þFai qualcosa per gli altri

Può essere la carezza a un animale. Ascoltare un amico in difficoltà. Sorridere alla vecchina seduta per terra troppo timida per imporsi ai turisti e comprarle una piccola cosa. Qualunque gesto fatto per “amore” al solo scopo di dare felicità a un altro essere vivente aiuterà moltissimo a trasformare una giornata No in una giornata Sì.

þFai qualcosa per te stesso

E non intendo comprarti un nuovo paio di scarpe, anche se in realtà può essere utile anche un po’ di shopping se è ciò che ti piace. A me farebbe venire ancora di più il nervoso, ma se a te invece aiuta a gettare a terra zavorra e a rilassarti, fantastico, ben venga!
Il mio suggerimento, però, è fare qualcosa che bbia il potere di lenire tutto il tuo essere, qualcosa che agisca su tutti i tre livelli: corpo, mente e spirito. Un’ora di yoga, una bella corsa sulla spiaggia, una passeggiata in mezzo alla natura. Un massaggio, un bagno profumato di oli essenziali, un libro rilassante, meglio ancora che ispiri e nutra la tua anima.
Dai voce ai tuoi talenti: dipingi, scrivi, fai una torta. Vivi il tuo corpo: balla, canta, esplorane i vicoli più nascosti. Amati nella tua totalità.

 

Tu dirai: ma se è stata una giornata da schifo per cosa mai dovrei mettermi a ringraziare? 
Beh, intanto se comincerai ad adottare anche solo alcuni di questi “trucchi” c’è una discreta possibilità che le tue giornate cessino di essere uno schifo. E poi una scheggia di bellezza filtra anche tra le trame della giornata più nera. Una telefonata inaspettata. Un gesto gentile. Quel tramonto che ti ha asciugato le parole in bocca. L’uccellino che ha deciso di venire a cantare proprio sulla tua finestra.
Quei piccoli preziosi momenti di bellezza struggente che si nascondono ovunque. Pian piano ti accorgerai che li noterai sempre di più, perché l’occhio addestrato a coglierli si fa col tempo sempre più attento e scaltro. 
E perché la bellezza chiama bellezza.

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