Oltre i coworking spaces: le workation

workation

Pubblico con piacere il contributo di Alessia Corona, una online marketer che insieme a due amiche, Simona Boccuzzi e Leila Garcia, ha ideato Wanderlastlab, un progetto innovativo per nomadi digitaliUn’esperienza di coworking e coliving, il cui motto riassume perfettamente la filosofia sottesa al progetto:

“Share your knowledge, work at your projects, enjoy the sun”

Di cosa si tratta esattamente e quale sarà la prossima workation di Wanderlastlab? Ce lo spiega direttamente Alessia.

workation, nomadi digitaliIn un mondo in cui smartphone, social media e wifi ci tengono costantemente connessi, sarebbe logico pensare che la vacanza perfetta comporti il prendersi una pausa dal mondo digitale
Ma le cose non stanno sempre così. Per molte persone, infatti, è imprescindibile essere in grado di lavorare anche quando si viaggia, e io sono una di loro.
Mi occupo di marketing digitale e, dato che il mio lavoro mi permette di lavorare in remoto, ne approfitto per viaggiare praticamente full time. Tutto ciò di cui ho bisogno è una connessione internet accettabile. Come me, anche molti altri nomadi digitali tendono a gravitare attorno ai coworking spaces, uffici condivisi in cui si può lavorare in un ambiente comodo e conoscere persone con le stesse esigenze, interagire con loro e unire le proprie professionalità per creare nuovi progetti (startup). I migliori coworking, infatti, a parte offrire un ufficio con tutte le comodità del caso, fungono anche da centro di aggregazione e spesso organizzano eventi di networking per facilitare la socializzazione tra i membri.
Ci sono poi altre realtà che si spingono un passo più avanti, organizzando le cosiddette “workations”, dall’inglese “work” e “vacation”. Si tratta, in pratica, di pacchetti per nomadi digitali che includono sia l’alloggio che lo spazio di lavoro condiviso.

Livit Spaces BaliHo partecipato ad alcune di queste workation, e mi è sembrata una cosa talmente interessante che ho deciso di organizzare un evento simile. È nato così il progetto WanderlustLab, un’esperienza di coworking e coliving per professionisti digitali. Il concetto è semplice: per una settimana, un gruppo di 15-20 persone potrà vivere e lavorare dalla stessa villa, condividere i propri progetti ed esperienze e imparare gli uni dagli altri.Si tratta di un’opzione ancora poco conosciuta in Europa, ma già diffusa altrove. Tra le località più popolari per questo tipo di vacanza c’è Bali, che, assieme alla Thailandia, è una delle destinazioni favorite dai nomadi digitali di tutto il mondo. Un esempio su tutti, Livit Spaces, una villa in cui si  vive e si lavora assieme.
Organizzeremo sia uscite e attività sportive che workshop e sessioni mastermind. Quello che ci interessa è avere un gruppo affiatato all’interno del quale ciascuno possa confrontarsi e apprendere, per questa ragione selezioniamo i partecipanti sia in base alle esperienze lavorative, che (soprattutto) alla disponibilità a discutere i propri progetti e contribuire attivamente all’evento.
La prossima workation è programmata per ottobre 2015 a Barcellona, città che già da qualche anno è la nostra base.
Barcellona sta diventando sempre di più una città estremamente interessante per il movimento dei nomadi digitali, grazie alla perfetta posizione geografica (5 chilometri di spiagge in città e i Pirenei ad appena un’ora di treno), al costo della vita relativamente basso e a una serie di scelte politiche oculate che favoriscono l’imprenditorialità. Anche i ragazzi del Tropical MBA hanno scelto la città spagnola come sede del loro prossimo evento, che porterà qui circa un centinaio di nomadi digitali da tutto il mondo.
Barcellona diventerà la prossima Chiang Mai? Gli elementi ci sono tutti.

 
Per maggiori informazioni visitate il sito di WanderlustLab, I dettagli della workation organizzata a Barcellona il prossimo ottobre li trovate invece qui.


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