Vado o non vado? 8 punti da considerare prima di decidere (parte I)

Non dirmi che non ti è mai successo, perché non ci credo.
Persino il più tradizionalista, abitudinario, letargico e passivo di questo mondo almeno una volta nella vita, anche solo come sfogo, anche solo per un secondo, si è trovato di fronte alla Madre di tutte le domande: Vado o non vado?

Forse ti è capitato più di una volta. Forse ti sta capitando proprio adesso.
Bene, in questo caso ci sono 8 punti che dovresti considerare prima di prendere la fatidica decisione. Vediamo i primi 4. (Leggi qui gli altri 4)

1. Non è mai troppo tardi

 Un vecchio autobus di linea trasformato in casa mobile: un'ottima soluzione per una famiglia nomade.

Un vecchio autobus di linea trasformato in casa mobile: un’ottima soluzione per una famiglia nomade.

A meno che tu non sia morto. E poi anche in questo caso avrei qualcosa da ridire.
La vita comincia a 5, 20, 40, 80 anni. La vita (ri)comincia sempre in realtà, ogni volta che lo decidiamo. Perciò non credere a quella vocina che ti sussurra “Scherzi?? Non puoi farlo, non hai mica più l’età!”, perché a parlare è quella parte di te impaurita, indebolita e scoraggiata da anni e anni di pessimismo e cinismo, che si affanna a trovare scuse per non fare i conti con la realtà. Quale? Che possiamo prendere in mano la nostra vita a a qualsiasi età e in qualsiasi situazione ci troviamo.
Forse sei lì che pensi: Eh ma è facile parlare per te, che non hai una famiglia, non devi pagare il mutuo, non sei vecchia quanto me, non conosci i miei genitori, non conosci il mio lavoro, eccetera eccetera eccetera. Lo so perché lo dicevo anch’io. Naturalmente per qualcuno è più facile che per altri, questo è talmente ovvio che non occorre nemmeno sottolinearlo. Ogni caso è diverso. Ma c’è una bella notizia: anche i cambiamenti possono essere diversi e ne esiste sicuramente uno adatto anche alla tua situazione. Chi l’ha detto, ad esempio, che chi ha famiglia è costretto all’immobilità? Il mondo è pieno di famiglie che decidono di cambiare vita, e molte di queste sono nomadi (non ci credi? dà un’occhiata al sito Nomad Families). E chi l’ha detto che dopo una certa età tutto ciò a cui si può aspirare è una vita relegata in casa? Ho appena letto un ebook dove si racconta di una signora di 80 anni che ha fatto armi e bagagli e ha seguito il figlio in Thailandia.

E se proprio qualcosa nella tua vita ti impedisce di mollare tutto e reinventarti, ricordati che non c’è per forza bisogno di andare dall’altra parte del mondo per dare una svolta alla propria vita. Puoi farlo anche restando seduto nel salotto di casa tua e iniziando, per dirne una, a scrivere quel romanzo che hai sempre rimandato perché non era il momento. Non sarà mai il momento finché non deciderai che lo è.

2. Non sei una mosca bianca

Un'amaca che si affaccia sulla foresta subtropicale: perché no?

Un’amaca che si affaccia sulla foresta subtropicale: perché no?

In questo esatto momento migliaia di persone stanno pensando di cambiare vita e milioni lo hanno già fatto.
Perciò, se credi che ci sia qualcosa di profondamente disturbato in te, perché solo tu sogni di mollare tutto e ricominciare da un’altra parte; solo tu sei incontentabile, irriconoscente di ciò che hai; solo tu sei così immaturo da non accettare che c’è un tempo per i sogni e un tempo per la realtà, e insomma: che cosa c’è che non va in me??
Sappi che non sei poi così speciale. Io sono come te. Nella tua città c’è sicuramente qualcuno come te. Il mondo trabocca di persone come te. Non ci credi? Facciamo un esperimento: passa la prossima ora a sfogliare questi siti (io ne cito tre ma sono tantissimi) e a leggere un po’ di testimonianze:

Ti senti ancora una mosca bianca?

3. Tutto è impossibile finché non provi a farlo

Se non avessi superato la mia paura di nuotare, questo paesaggio lo avrei solo fotografato anziché entrarci dentro.

Se non avessi superato la mia paura di nuotare, questo paesaggio lo avrei solo fotografato anziché entrarci dentro.

Non sarò così banale da dire che anche andare sulla luna sembrava impossibile finché non ci hanno piantato sopra una bandierina. Parlerò invece di cose più terrene, esempi di vita vissuta.
Un giorno di tanti anni fa mi hanno offerto una maschera e un boccaglio e mi hanno invitata ad andare a vedere la barriera corallina. La mia risposta è stata perentoria: “Impossibile: non so nuotare!” La sola idea mi terrorizzava. Poi ho realizzato che quella era un’occasione unica, che forse non avrei mai più avuto la possibilità di vedere con i miei occhi quel prodigio della natura. Così mi sono cacciata un coltello tra i denti (metaforicamente parlando), ho indossato le pinne e… ho cominciato a sguazzare in mezzo all’oceano. La cosa incredibile è che non sono affogata! E ho visto uno degli spettacoli più incredibili della mia vita.
Tutta la nostra esistenza si gioca su questo sottilissimo filo che divide ciò che davvero non possiamo fare da ciò che crediamo di non potere fare.
In quel corsivo è racchiusa più o meno la stessa distanza che separa il giorno dalla notte.

4. “Chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova” non è un avvertimento, ma un augurio


Uno dei più belli. Perché dovrei augurare a qualcuno di continuare a seguire la vecchia strada? Quella la conosce già, la percorre da anni. È la nuova strada, quella ancora imbattuta, quella che si inerpica serpeggiante tra paesaggi sconosciuti, che le auguro di intraprendere. Il nuovo è sempre migliore del vecchio per la semplice ragione che è solo a confronto con il nuovo che abbiamo la possibilità di evolverci.
Tiziano Terzani lo spiegava così:

La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.

2 commenti

  1. Cara Simona condivido ogni parola che hai scritto. È proprio vero il cambiamento non deve necessariamente avvenire in modo drastico ma già tra le pareti della propria casa si possono fare quei piccoli passi per smettere di andare avanti nella monotonia del quotidiano nella ripetizione di gesti che col tempo non fanno altro che toglierci la gioia di vivere. Basta guardarci intorno. ..cosa resta immutato? Nulla. E nulla è uguale a ieri. Anche noi facciamo parte di quel cambiamento continuo che non riusciamo ad accettare per pigrizia, comodità o paura. Sto prendendo coscienza di me e pur nel mio piccolo mi sto accorgendo che uscire dal guscio e mettersi in gioco fa bene al cuore e all'anima. Ringrazio te Simona che sei la mia Musa ispiratrice e una fonte continua di stimolo per reinventarmi, perché non è mai troppo tardi. Buon cambiamento a tutti!

  2. … che io possa essere diventata la musa di qualcuno onestamente mi sorprende e un po' mi fa anche sorridere, ma allo stesso tempo mi riempie di gioia..
    Quando ho deciso di scrivere questo blog speravo davvero che non fosse un semplice esercizio di stile, ma che potesse aiutare qualcuno a riprendersi cura di sé, perché so in prima persona quanto è facile scordarselo. Io sono un essere un po' strano che ha bisogno ogni tanto di alcune scosse forti, di qualche vero e proprio ceffone che mi faccia ricordare quanto sia prezioso questo dono che è la vita e quanto siamo preziosi tutti noi, ognuno di noi, con i nostri difetti e i nostri pregi, con le nostre paure e con i nostri sogni.
    Perciò combatti con le unghie e con i denti Tiziana per continuare a essere cosciente di te, perché tutto (la propria vita, il lavoro, le relazioni) parte da lì. un abbraccio!

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